Psicologia
Ciao a tutti, carissimi amici del Taccuino! 📚
Quest’oggi il titolo che ho dato al post è “Cambiare il mondo“. Qualcuno potrebbe asserire si tratti di una mera illusione, ma io, essendo una ottimista per natura, non la penso così.
Riporto, per iniziare, le splendide parole di Anna Frank in merito:
Come è meraviglioso che non vi sia nessun bisogno di aspettare un singolo attimo prima di iniziare a migliorare il mondo.
E se questo lo affermava Anna Frank in quel periodo così buio per l’umanità, tanto più oggi dovremmo mettere in pratica questo suo insegnamento.
Il fatto è che, nell’era dei social, si tende solo a lamentarsi (come affermavo in alcuni post precedenti), compiacendosi anche di aver trovato la “bruttura del giorno”. Ci si lagna ma non si agisce, il più delle volte.
Ed invece, in un mondo che dovrebbe essere più socievole, amichevole e aperto e non solo “social”, tutto questo a volte manca.
E’ vero che i problemi esistono, ma se ognuno facesse la propria parte la metà degli stessi si risolverebbe. C’è una schiera di rassegnati e disillusi da far paura, quelli che dicono “Il mondo va così, non posso farci nulla…” oppure, peggio, quando si ascolta ” Ma pensa solo a te, che ti importa…”.
I piccoli gesti quotidiani cambiano
e migliorano il mondo!
Mai più indifferenza, maleducazione, violenza anche verbale, lamentele senza motivo, e come diceva ieri Papa Francesco nell’Angelus “Rabbia nel cuore”.
Non è un’utopia perchè l’oceano è fatto di tante piccole gocce! E se ogni singola “gocciolina” si impegna ogni giorno l’oceano sarà meraviglioso!
Piccoli esempi che possono cambiare davvero il mondo
✨ Aiutare e difendere chi ha bisogno in ogni senso;
✨ Usare un linguaggio corretto nel web e fuori;
✨ Rispettare gli altri, anche quando non si è d’accordo con le loro opinioni;
✨Non procastinare mai le cose importanti;
✨ Ogni tanto ricordarsi di chi è meno “fortunato” di noi, questo aiuterà a non lamentarsi per sciocchezze;
✨Amare la vita ed essere grati di ciò che si è e si ha;
✨ Amare la natura, rispettarla, adottare uno stile di vita “sostenibile” ;
✨ Collaborare con gli altri e non isolarsi mai;
Non si tratta di un post utopico. Il cambiamento è davvero possibile, se lo vogliamo davvero, nonostante le difficoltà, i problemi, le brutture. E ricordiamoci che le “belle notizie” ci sono, solo che, scusate il gioco di parole…non fanno notizia, purtroppo!
Voi cosa ne pensate? Un caro saluto a tutti da Grazia ed al prossimo post!
Buongiorno a tutti visitatori carissimi!
Quest’oggi parleremo del problem solving, un importante concetto di psicologia. La definizione è la seguente:
Il problem solving è definito come una sequenza finalizzata all’obiettivo di operazioni cognitive e affettive, oltre che comportamentali, messe in atto allo scopo di adattarsi a richieste o sfide interne o esterne. (Heppner & Krauskopf, 1987, p. 375)
Quando abbiamo un “problema” di qualsiasi tipo, il problem solving ci porta alle soluzioni che adottiamo per la sua risoluzione.
Si tratta di esaminare la situazione e fare ipotesi su come risolverla o su quale sia la strada migliore da percorrere. La strategia migliore da percorrere è per tentativi ed errori. Tentare quale sia la soluzione più idonea alla risoluzione del problema. Ovviamente sono stati effettuati degli esperimenti e ne è emerso che gli animali adottavano spesso delle soluzioni creative ai problemi. Anche negli uomini eccone i passaggi precisi:
1- Definizione del problema. Questa è una fase molto importante, analizzare una situazione e capire il vero nocciolo del problema è fondamentale. Molto utile, a questo proposito, può risultare scomporre il problema in piccoli problemi secondari e capire come poterli gestire e/o risolverli singolarmente.
2- Creazione di alternative. Si tratta di una fase in cui, attraverso le informazioni che possediamo, cerchiamo di realizzare un piano per gestire il problema.
3- Valutazione e selezione di alternative. Dopo aver preso in considerazione diverse soluzioni alternative, si può poi selezionare quella più idonea a raggiungere i nostri scopi.
4- Implementazione delle soluzioni. Scelta la soluzione e realizzato il piano di attuazione, questo va implementato, e dunque eseguito.
Dovremmo tutti imparare a ragionare col metodo del “Problem Solving” per ovviare ai piccoli e grandi inconvenienti della vita.
Voi che ne pensate? Vi lascio un abbraccio forte! Ciao da Grazia
Salve a tutti carissimi amici del Taccuino di Grazia!
Oggi parleremo della gioia di vivere ed in particolar modo del come bisognerebbe guardare la vita.
Affidiamoci come sempre alla nostra Treccani per capire la differenza dei due verbi ” Guardare” ed “Osservare”.
- Guardare: dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare senza vedere…)
- Osservare: esaminare, considerare con attenzione, anche con l’aiuto di strumenti adatti, al fine di conoscere meglio, di rendersi conto di qualche cosa, di rilevare i particolari, o per formulare giudizî e considerazioni di varia natura.
Molto spesso ci limitiamo a guardare e non ad osservare le cose, passiamo velocemente per le nostre strade e non osserviamo più i particolari di nulla.Non siamo più curiosi, non ci interessano i colori dei fiori o i profumi che ci circondano, guardiamo sempre più incuriositi le vetrine dei negozi e sempre meno la natura che ci circonda.
Dovremmo invertire la rotta, interessarci di ciò che veramente è importante, ovvero delle piccole cose che sono intorno a noi e che diamo per scontate. Un tramonto (magari sul mare), la vita che scorre leggiadra ed alla quale dovremmo dedicare la giusta prospettiva. Una chiacchierata con un amico e la giornata che trascorre così leggera…
Vi invito a guardare il mondo con gli occhi dei bambini: ai nostri occhi sfuggono tante cose che a loro, invece, sono così palesi!
Vi lascio un abbraccio forte e sentito. Ciao da Grazia 🙂